lunedì 22 settembre 2014

L'Evo del fumetto

Francia, 1066. Inizia la guerra per la conquista dell'Inghilterra da parte dei normanni guidati da re Guglielmo (si, il famoso Conquistatore) che allora era governata da re Harold.
Una volta finita la guerra (1070 circa) a favore dei normanni, con la salita al trono di Guglielmo il Conquistatore, cosa si poteva fare di meglio se non tessere una storia fumetti?
L' "Arazzo di Bayeux" racconta in poco meno di 70 metri questa vicenda soffermandosi anche su determinati particolari.
La storia inizia con la "vignetta" a destra dove vi possiamo notare la comparsa delle prime didascalie che accompagnano il disegno. Quindi alla storia si aggiunge una narrazione non solo disegnata ma anche scritta, come nella maggior parte dei fumetti moderni! Abbiamo visto in passato come non servino le parole per definirsi fumetto, ma queste aiutano e aiuteranno sicuramente i meccanismi di molteplici storie a baloon. Inoltre l'uso che se ne fa in questo arazzo è esclusivamente quello di descrivere la scena raffiguarata, senza togliere ne aggiungere "dettagli" alla storia.
Quello che avviene in questa scena rappresenta Harold (il favorito della frazione anglosassone per la salita al trono) che presta solenne giuramento davanti a Guglielmo garantendo di riconoscerlo come re legittimo dopo la morte dell'anziano re sassone Edoardo. Però alla morte di quest'ultimo sucedette al trono proprio Harold e di conseguenza Guglielmo il Conquistatore inizia a prepararsi per la guerra.
Quest'ultimo fa costruire numerosissime navi vichinghe per attraversare la Manica e iniziare la conquista dell'Inghilterra.
Come possiamo vedere nella  scena affianco il passaggio tra il taglio della legna alla costruzione delle navi è netto, immediato, come se le navi nascessero dal legno. Anche in questa storia vi è una divisione di scene in base al soggetto e non in vignette, ma questa possibilità di composizioni a pagina intera dovrebbe fare da modello a tantissimi fumettisti moderni poichè originali e permettono alla narrazione di respirare, rendendola meno pesante e, a mio parere, più avvincente.
Quindi le navi sono pronte per salpare e attaccare nella costa inglese. Il viaggio nella manica viene narrato in questa scena a sinistra e le navi si muovono nell'arazzo da una costa all'altra nel giro di pochi metri. Magia del fumetto: riuscire a annullare il rapporto spazio/tempo rendendo la narrazione veloce e scorrevole.
La battaglia. Poichè il tutto è stato concepito per esaltare le doti militari dei normanni e in particolare quelle di re Guglielmo la battaglia rappresentata è una schiacciante vittoria nei confronti dell'esercito sassone e che culminerà con la morte di re Harold. Possiamo notare nella scena a sinistra un elemento molto interessante: Guglielmo non viene rappresentato come guerriero cruento e crudele ma bensì nell'atto di spronare i suoi cavalieri a ultimare l'attacco per  vincere la guerra. Quindi abbiamo un vero e proprio protagonista in questa storia. Un eroe di riferimento e alla quale vanno tutti i meriti per aver finalmente vinto il "cattivo".
Si, le storie a fumetti nel corso dei secoli tendono sempre ad arricchirsi di particolari e novità. Un processo che non è ancora finito.
   


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