sabato 26 marzo 2016

Gli antenati dei manga. Il fumetto ukiyo-e


Etty Hillesum, dopo esser stata ad una mostra di stampe giapponesi, ne rimane talmente colpita che annota così nel suo Diario “Vorrei scrivere parole che siano organicamente inserite in un gran silenzio, e non parole che esistono solo per coprirlo o disperderlo: dovrebbero accentuarlo piuttosto. Come in quell’illustrazione con un ramo fiorito nell’angolo in basso: poche, tenere pennellate- ma che resa dei minimi dettagli- e il grande spazio tutt’intorno, non un vuoto, ma uno spazio che si potrebbe piuttosto definire ricco d’anima”.


Da sempre le stampe giapponesi affascinano per la loro semplicità, e vividezza dei colori, tanto da imprimersi nella nostra mente. 
Come dice la Hillesum, è come se fossero un piccolo scrigno di silenzio.
Le stampe giapponesi del periodo Edo(1603-1868) sono chiamate ukiyo-e, letteralmente “immagini del mondo fluttuante”. Esse rappresentano la vita quotidiana delle persone: i paesaggi naturali, le figure femminili, gli attori di teatro kabuki, scene erotiche ecc.
Dobbiamo ricordare che il periodo Edo, in Giappone, coincide con una crescita enorme della popolazione urbana, per questo gli ukiyo-e rispondono ad un’esigenza di opere d’arte a basso costo per chi non poteva permettersi un vero dipinto. 
Gli ukiyo-e sono realizzati con la tecnica della xilografia. Prima si realizzano i bozzetti preparatori, sulla base di questi si incidono le lastre di legno(matrici), si stende l'inchiostro sulla matrice con un rullo in caucciù o in pelle e poi si fanno le stampe sulla carta. 
A differenza degli incisori Occidentali come Durer e Rembrandt, in cui le stampe sono insiemi di linee monocrome, le stampe giapponesi sono colorate ed esprimono tutti gli effetti della pittura. 
Gli ukiyo-e non hanno sfumature e questo li dà semplicità e astrazione.
Gli esponenti più famosi di questa forma d’arte sono: 
  • Hokusai
  • Hiroshige 
  • Utamaro

In questo articolo ci soffermeremo sull’opera di Katsushika Hokusai che, forse, più di tutti ha influenzato l’arte Occidentale (Giapponismo).
Autoritratto Hokusai
  
Hokusai aveva come scopo quello di innalzare l’arte della stampa allo stesso livello della pittura
Nel 1811 quando, all’età di 51 anni, cambia il suo nome in Taito, iniziò a lavorare su una serie di bozzetti e piccole immagini che chiamò "Manga".  La parola manga (漫 画) si può tradurre come Immagini frivolee la serie era pensata per essere una collezione di rapidi bozzetti per fare soldi che avrebbe attratto nuovi studenti.
Anche gli attuali fumettisti si servono di bozzetti preparatori per indagare la realtà, schematizzarla, e poi renderla più incisiva agli occhi del lettore. 
Hokusai dà a ciascun bozzetto un’interpretazione assolutamente personale e soggettiva, tanto che si può affermare che la sua raccolta sia l’antenato dei Manga attuali
Infatti, le stampe popolari ukiyo-e, hanno anticipato le tecniche fumettistiche odierne nell’espressione dei movimenti e nei cambi di scena. 
 
I personaggi ritratti da Hokusai sono caricati di ironia e di humor, hanno espressioni ghignanti, grottesche e piccanti. 
Per Hokusai nessun soggetto era brutto o poco degno di esser ritratto. Le donne che ritraeva non erano sempre belle e dalla pelle liscia, ma spesso avevano le rughe o il viso stanco ed emaciato e ciò le rendeva più umane.

Ci sono diversi "aspetti “fumettistici"che possono ricollegare i Manga di Hokusai ai manga giapponesi attuali: 
·      La schematizzazione della realtà in forme geometriche
·      Gli aspetti caricaturali dei personaggi
·      La rappresentazione di elementi fantastici
·      La rappresentazione esplicita dell’erotismo

Nel “Ryakuga hayashinan (guida rapida al disegno) Hokusai, fornisce istruzioni su come ottenere corrette proporzioni e su come giocare con le forme. 
Per Hokusai tutto il reale infatti può essere schematizzato in forme geometriche. La realtà è schematizzata e riassunta all’osso con poche forme geometriche: il cerchio, il triangolo, il trapezio e l’esagono
Hokusai annota al riguardo: ”Le persone sono disegnate tramite cerchi e triangoli ma se raffigurate a cavallo il metodo si fa più complesso. Per il larice giapponese, ricoperto o no di neve, disporre i cerchi e tracciare sopra delle croci. Il tronco va disegnato come una duplice linea che va a formare tre gradini romboidali. Disegnare una cavalcatura che si inerpica su una superficie innevata richiede un uso particolarmente complesso di cerchi, esagoni, triangoli e quadrati. 


Nel 1839 nasce dall’altra parte del mondo Paul Cezanne che nel 1904 scrive all’amico Bernard: ”permettetemi di ripetere quello che vi dicevo qui: trattare la natura secondo il cilindro, la sfera, il cono”.
Questo era già stato teorizzato, circa novant’anni prima, da Hokusai. Perciò si potrebbe affermare che l'artista giapponese abbia anticipato di almeno cento anni la famosa teoria di Cezanne.
Ogni tanto dovremmo mettere in crisi la nostra concezione Eurocentrica del Mondo, ci renderemmo così conto di tante cose che spesso ci sono all’oscuro.

Un altro aspetto che rende fumettistico Hokusai è l’uso della caricatura nei suoi manga. Come si vede in figura A Hokusai studia il volto e le espressioni umane nei minimi dettagli. Ogni aspetto, anche quello più brutto, è enfatizzato per rendere il viso più comico o drammatico, come ad esempio le rughe attorno agli occhi, il sorriso, le ferite o i difetti di nascita. Rispetto ai canoni estetici Europei del tempo Hokusai è estremamente anticonformista: ogni aspetto anche il più esteticamente brutto è funzionale a dare espressività al viso dei suoi personaggi. Grazie a questo, i suoi personaggi, sono profondamente umani e veri come i cantori dipinti da Giotto nel “Presepe di Greccio”. 

figura A

Hokusai inoltre illustrò scene soprannaturali tratte da famose rappresentazioni teatrali kabuki e racconti popolari sui mostri. 
Nel 1831 egli, creò cinque stampe sulle serie hyakumonogatari (storie di mostri) che sono tra le più famose stampe di fantasmi e mostri giapponesi. Questo ha senz’altro influenzato profondamente l’immaginario della società del tempo, e ancora oggi si riscontrano influenze nei mangaka contemporanei.


Immagine B
L’immagine B rappresenta uno yurei, cioè un fantasma della tradizione popolare giapponese e a fianco lo stesso fantasma tratto da un manga attuale. 



L’ultimo parallelismo che si può fare tra le stampe di Hokusai e i manga odierni è la trattazione di scene erotiche esplicite. Questo non deve sorprendere, infatti, per gli artisti di ukiyo-e, il sesso costituisce un elemento essenziale della vita umana e per questo è fonte di ispirazione. Nell’ukiyo-e l’atto sessuale costituiva la base di tutto l’iroke, con temi come la passione e l’erotismo. Oggi come allora esiste un genere di manga chiamato “Hentai” dove vengono rappresentate esplicitamente scene erotiche.



                                                                                                     Maria Antonietta Patti