giovedì 18 settembre 2014

Il paleo-fumetto



Comunicare. E' qualcosa di innato. Lo si ha nel sangue. Questo spingeva l'Homo Sapiens a raccontare la vita quotidiana della propria, seppur piccola, comunità nei piccoli, medi o grandi graffiti nelle caverne in cui abitavano. Questi artisti primitivi rappresentavano scene di rituali megici,ovini portati al pascolo,di caccia e così via.
Quest'opera, risalente a circa 8000/4000 anni fa e rinvenuta nelle grotte di Magura (nord-ovest della Bulgaria),può sembrare un semplice graffito raffigurante una scena di caccia. Io direi anche un fumetto.
Si, questo racconto può essere considerato un fumetto. La domanda è: perchè?
Non ci sono vignette che dividono le scene e tanto meno una sceneggiatura scritta, ma lo scopo di una storia a fumetti è raccontare e questo graffito lo fa. Per scandire il tempo della narrazione basta una suddivisione delle scene in base al soggetto.
Possiamo leggere la nostra storia: per iniziare in alto vi è rappresentata una scena di danza dove si possono notare i componenti della comunità interagire con della musica. Magari si tratta proprio di un rito  propiziatorio a una divinità per sperare in una caccia profiqua. Quest'ultima sarebbe quindi rappresentata sotto: si possono notare degli uomini scoccare una freccia in direzione della preda. Fine.
In entrambe le scene compaiono molti animali di uso "domestico" e non come dei cani, usati anche per la caccia.
Ovviamente non conosciamo tutti i retroscena della "sceneggiatura" in mente all'autore (o degli autori) e sicuramente non è stata pensata come storia a fumetti. Ma tutto ciò mette in risalto le capacità narrative dell'essere umano che,con l'andare dei secoli,si sono sempre più affinate fino ad arrivare a un concetto moderno di storia e di fumetto.


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